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Immagine del redattoreTeFiti - Health Clinic

Gambe gonfie in gravidanza

Uno dei fenomeni di cui vi abbiamo parlato diverse volte, il gonfiore alla gambe, può insorgere durante le 40 settimane di gravidanza. Uno dei momenti più speciali e gioiosi nella vita di una donna, può essere accompagnato da alcuni disturbi e il gonfiore agli arti inferiori è tra i più comuni.

Durante questo processo, infatti, il corpo di una donna va incontro a diversi cambiamenti, che riguardano anche il sistema circolatorio, responsabile del trasporto di nutrienti e ossigeno ai vari distretti corporei, oltre che dell’eliminazione delle scorie


Gambe gonfie in gravidanza
Gambe gonfie in gravidanza

Durante la gravidanza, il volume sanguigno aumento di circa il 20% per andare incontro alle esigenze del feto. Questa differenza può generare un aumento della pressione venosa negli arti inferiori, manifestando gonfiore a gambe e piedi. Oltre a questo, gli ormoni possono anche causare il rilassamento delle pareti venose, dilatandole. Questi due fenomeni possono accrescere la pressione venosa agli arti inferiori, con accumulo di liquidi e conseguente gonfiore.


Tra le cause ci sono quindi cambiamenti meccanici e biochimici, ma bisogna tenere conto anche dell’esposizione ad alcuni fattori ambientali, così come la predisposizione genetica. Come anche in condizioni normali, ci sono fattori che incidono negativamente e portano all’insorgere del gonfiore: il caldo, la sedentarietà e il trascorrere molte ore in piedi. C’è, ovviamente, tutto un pacchetto di consigli che si possono applicare per contrastare il gonfiore, a cominciare dal primo trimestre di gravidanza: può infatti essere di grande supporto sollevare la posizione delle gambe con l’ausilio di un cuscino, da inserire preferibilmente sotto il materasso, in fondo al letto. Il dislivello ideale è di circa 15 centimetri: quest'accortezza può favorire il riposo notturno.


L'attività fisica è un altro punto rilevante: predisporla con il consiglio del proprio ginecologo può essere una mossa vincente per stimolare la pompa cardiaca e favorire il ritorno del sangue dagli arti inferiori. Idee valide sono le passeggiate (a passo non troppo veloce, anche per mezz’ora al giorno) e le pedalate sulla cyclette.


A supporto, poi, possono servire i massaggi linfodrenanti, purché senza controindicazioni da parte del ginecologo (e difficilmente nel terzo mese di gravidanza).


Per finire con la base di ogni comportamento virtuoso: una dieta sana ed equilibrata, con consumo limitato di zuccheri e grassi a favore del consumo di cereali integrali, frutta e verdura e legumi secchi, per un giusto apporto di fibre e la regolarizzazione della funzione intestinale.


Oltre ai comportamenti virtuosi, poi, vanno evitati quelli dannosi, soprattutto il fumo: non solo favorisce il gonfiore delle gambe, ma mette a rischio la salute della madre e del feto.


Facendo un passo indietro, è opportuno anche fare una corretta prevenzione: mantenere un peso adeguato, evitare di restare a lungo in posizione eretta o seduta, indossare abiti comodi e scarpe adatte (non troppo strette) e limitare l’esposizione a temperature elevate, prediligendo gli ambienti feschi e ventilati.


Seguendo questi consigli è possibile tenere sotto controllo il problema o evitarne l’insorgere: se invece il gonfiore persistesse o, addirittura, tendesse al peggioramento, è fondamentale consultare il proprio medico o ginecologo per valutare le più opportune strategie.


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